Te mos ndertohet karburanti ne shetitoren buze detit Vlore – Lungomare

Ky peticion ka si qellim nderprerjen e punimeve te karburantit qe po ndertohet se fundmi ne shetitoren buze detit Vlore – Lungomare. Ndertimi i tij nderpret ne mes vijen e shetitores duke e shemtuar dhe bere jofunksionale kete te fundit. Kjo shetitore eshte e te gjithe shqiptareve, dhe jo vetem, prandaj kemi detyrimin qytetar te vendosim per cdo zhvillim qe e transformon dhe e tjeterson qellimin paresor qe ka kjo shetitore.

Ftojme te gjithe njerezit pa dallim moshe, gjinie, perkatesie fetare, bindje politike, te shprehen duke nenshkruar kete peticion me qellim kundershtimin e prishjes se shetitores buze detit Vlore – Lungomare.

TE GJITHE SE BASHKU, TE MOS LEJOJME PADREJTESINE TE NA SKLLAVEROJE!

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No alla costruzione del distributore del carburante sul lungomare a Valona

Questa petizione mira a fermare le opere di costruzione del stazione di servizio di carburante sul lungomare a Valona. La sua costruzione interrompe la linea del lungomare, rendendolo brutto e disfunzionale. Questo lungomare appartiene a tutti gli albanesi e non solo, quindi abbiamo l’obbligo civico di decidere su ogni sviluppo che trasforma e altera lo scopo principale di questa passeggiata.   Invitiamo tutte le persone, indipendentemente dall’età, dal sesso, dall’affiliazione religiosa, dalle convinzioni politiche, ad esprimersi firmando questa petizione per contrastare la demolizione del lungomare a Valona.  

UNITI INSIEME L’INGIUSTIZIA NON PUÒ RENDERCI SCHIAVI!

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No to the construction of the petrol station on the seafront in Vlora  

This petition aims to stop the construction works of the fuel service station on the seafront in Vlora. Its construction interrupts the waterfront line, making it nasty and dysfunctional. This promenade belongs to all Albanians and beyond, so we have a civic obligation to decide on any development that transforms and alters the main purpose of this walk. We invite all people, regardless of age, gender, religious affiliation, political convictions, to express themselves by signing this petition to counter the demolition of the promenade in Vlora.    

UNITED, TOGETHER INJUSTICE CANNOT ENSLAVE US!

Figlie mie, siate delle fottute egoiste.

Pretendete ciò che è vostro.

La maternità non è una missione.
Il matrimonio neppure.
La vostra esistenza sì.
Siate egoiste quando vi chiedono di rinunciare in nome della famiglia.
Non alzatevi da tavola, se un uomo non lo ha fatto prima di voi.
Ritagliatevi spazi degni, per fare ciò che vi piace: cinema, teatro, passioni.
Siate egoiste quando vi chiedono di essere il loro “tutto”. Che siano figli, partner, amici.
Tenete qualcosa per voi. 
Di segreto. 
Protetto. 
Irraggiungibile.

Siate egoiste. Non condividete ogni cosa. Ci sono luoghi che vi devono appartenere in maniera esclusiva, in cui potrete tornare quando le cose non vanno.

Siate così egoiste da essere economicamente indipendenti.

Un conto in banca solo vostro, che a mischiare amore e soldi si fa un gran casino. E non si sa mai.

Siate egoiste quando l’altro si offende perché non siete ancora a casa, perché non c’è la cena pronta. Pazienza. Non smettete di fare quello che state facendo. Se siete lì, vuol dire che quello spazio merita il vostro tempo.

Siate egoiste quando il lavoro, la carriera sono importanti e vengono prima del resto. Per gli uomini è così, dato accettato e riconosciuto. Perché non dovrebbe esserlo per voi?
Siate egoiste. Non fate l’amore se non volete. Non fingete. Siate sincere.
Anelate al piacere piuttosto, siate egoiste come lo è un uomo.
Pensate a voi. Prima di tutto a voi. Figlie mie.

Al vostro corpo.
Ai desideri.
All’anima.

Difendere i vostri diritti come una necessità finché non avranno lo stesso peso degli uomini che avete accanto.
Diritti che vanno al di là di una famiglia, di un figlio, di un amore.
Sono qualcosa di così intimo che riguarda solo voi e nessun altro.

Impossibile violarli, il rischio è l’infelicità camuffata da felicità. Il sacrificio camuffato in amore.

Siate così fottutamente egoiste da salvarvi.

E non importa quanto vi criticheranno, vi faranno sentire in colpa, vi richiameranno nello spazio chiuso di un ruolo. Magari quello di moglie. Magari quello di madre.
Voi non abbiate dubbi.
Scegliete sempre di essere le donne che desiderate.

Siate fottutamente egoiste.
Questa la mia eredità di madre, per voi.

L’autrice di questo bellissimo scritto e’ Penny

Liberta sessuale

Alle donne piace scegliere un uomo, essere guardate, toccare i propri seni e quelli delle altre, levarsi i maschi di torno, baciare una ragazza, fare l’amore in tre o più di tre, essere caste, vestirsi succinte, indossare solo pantaloni, vedere un film porno, discutere con le amiche di come e quanto fanno l’amore, di se e come i maschi sono capaci di toccarle, essere fedeli, entrare in un erotic shop, curiosare, provare oggetti e feticci mai visti, sognati o desiderati, fare sesso consensuale estremo o essere penetrata da uno sguardo. Le più fortunate desiderano, mettono in pratica, sperimentano, scoprono, assaporano, decidono. Altre, invece, hanno la testa piena di voglie, ansie, bisogni, paure e non trovano la spinta o la complicità per provarci. Ci sono manuali che spiegano il sesso con perizia medica e piglio confidenziale, telefilm come Sex and the City che hanno autorizzato a discuterne durante un aperitivo, libri erotici che scandagliano fantasie ed esperienze. Tutto sembra libero, disponibile e amichevole verso le donne, ma così non è. Perché quando la libertà e il piacere sono parte visibile dello stile di vita diventano causa di un’etichetta che è anche un giudizio morale. A qualcuna non importa, per altre è il freno alla scoperta, certune consapevoli scelgono il campo del sesso per ingaggiare una personale e coinvolgente avventura. La libertà sessuale è una giovane conquista, spesso limitata a una ristretta classe di donne che hanno bei lavori, ben retribuiti, sono informate, metropolitane e conoscitrici del mondo. È questo un faro che va tenuto alto e accesso sulle altre perché il buon sesso conta molto nella vita di una ragazza, ma scoprirlo è ancora oggi per tante un colpo di fortuna. In adolescenza bisogna fare i conti con il primo fidanzato che ha già visto mille filmetti pornografici infinitamente più noiosi del sesso che potranno fare insieme ma nessuno dei due lo sa. Spesso allora si comincia male, facendo quel che piace a lui o quel che si ritiene giusto debba piacere a uno e/o all’altro. Più tardi, crescendo, quelle prime volte torneranno come ricordi da non ricordare, sedute da psicoanalisi, fantasmi in ogni letto conosciuto nei successivi anni, un’esperienza dall’eco tragica di cui, le più fortunate, un giorno, all’improvviso, coglieranno il lato pietosamente comico. Realizzando che il dominio del sessismo è implacabile anche quando si è poco più che bambine. sapori, umori, i fallimenti, le conquiste, le scoperte, il divertimento, la verità e la rilassatezza della reale imperfezione. La lunga preparazione soddisfa il senso della vista e non premia l’attesa: un rapporto sessuale dura in media venti minuti, anche la metà dopo figli e lunghe convivenze, dieci minuti che, per quanto intensi e perfino di buona qualità, sono pur sempre un tempo residuale. Sarà vero che le donne vogliono le quote in politica ma molte si accontenterebbero di avere un orgasmo a settimana. Una ricerca tedesca ha calcolato che in un’intera vita godiamo sedici ore e passiamo sei mesi nel traffico. Sarebbe bello invertire le proporzioni, ma poi a pensarci bene l’orgasmo che criterio di misura è? Può arrivare dopo una noiosissima notte di sesso e viceversa essere il grande assente dopo ore di infinito e delizioso strofinarsi. Che cosa conta davvero per le ragazze? Siamo circondati da nudità e sessualità, ma il piacere femminile, autentico e non performativo, a servizio delle donne e non solo dello sguardo altrui, è ancora un tabù. Se ne parla molto, con superficialità, approssimazione, enfasi, se è pos sibile per crearci un disagio su presunte incapacità di avere orgasmi, magari multipli, continui, e immediati, spesso il linguaggio è allusivo e rozzo, raramente sincero. Il piacere delle donne invece esige altro spazio, meglio se autogestito (la rappresentazione visiva e letteraria del sesso esplicito ad esempio), lungo tempo (a cinque minuti di penetrazione non segue un orgasmo), spezza gli stereotipi (il fallo maschile non è l’unica fonte di piacere, non ci sono sentieri consentiti e altri proibiti), allarga le libertà (amare le altre, giocare con gli oggetti, esplorarsi), non fa capo alla scienza ma all’esperienza. Che può essere infinita, istruttiva, fantasiosa. Godere conviene: rende molto, costa zero

Ricaduta

Erano mesi ormai che stavo bene, avvevo raggiunta una mia tranquilita e serenita. Mi sembrava anche che, non fosse vero come stavo bene. Avvevo paura di quella tranquilita ed ecco che ieri mi e sembrato che tutto e crollato. Avvevo creato tutte quelle illusioni su una persona che non gli  meritava per niente. Quel amico del cuore che mi dicevo che per lui io ero una cosa completamente  diversa da tutte le alte. Lo amato sino al infinito, avvrei fatto qulsiasi cosa  per lui me ieri proprio ho capito che io per lui non valgo niente, ne come amica ne come persona. Mi ha vomitato adosso tutte quelle parole che una persona non  avvrebbe mai voluto sentire. Che senso ha portare avvanti una relazione che un altra persona non ti  vuole affatto????? Che senso ha dare tutta te stessa per una persona che ti buta giu al primo momento? Ho bisogno di rialzarmio per me stessa e dimeticare,cancellare una persona per la quale ho spesso sei anni della mia vita e che non mi ha ridatto niente. ….

me

Parte 3

Salimo nella machina, e ci dirigemo verso il centro. Veddevo dalla finestra le vie del centro, i negozi la gente. Per tutti li fuori la vita sembrava cosi frenetica , veloce. Invece per me…per me tutto si era fermato mesi fa. La radio trasmeteva Stereophonix’ Indian Summer’. Alzai il volume della radio e iniziai a cantichiare quella canzone. Era una di quelle canzoni che mi metteva sempre su di umore. Scegliemo un ristorante tranquillo. La presenza di troppa gente mi ha sempre datto fastidio. Il ristorante era molto carino. Sedemo su un tavolo vicino alla finestra.  Non aspettamo molto e si avvicino il camariere, un giovane ragazzo moro . Dissi alla mia bimba: Solei sai che quando eri piccola ogni volta che andavano in qualche ristorante tu sorridevi sempre ai camerieri? Lei mi disse: Mamma dai adesso, invece il ragazzo arossi e ci diede il menu.Ordinaio il mio piato prefferito ,linguine con panna e funghi e un vino rosso , Bonarda Pavese. L’ambiente mi sembrava cosi caloroso, sembrava una di quelle case di montagna tutta in legno. Invece  mio marito , il mio compagno di una vita, restava in silenzio e solo ci guardava. Non avvevo il corragio di guardarlo negli occhi perche  sarei scopiatta a piangere. Gli avvevo fatto cosi tanto male, privato da tanta felicita che si meritasse e lui mi e rimasto accanto sempre.Alla fina la mia bimba mi chiese: Mama ma il dolce non lo vuoi? Scegli te piccola. Lei prese un cheescake ai frutti di bosco . Era ora di alzarsi, ci dirigemo verso la machina. La giornata fini e sapevo tra un po sarei tornata di nuovo nella mia stanza bianca.Salutai loro due e midirigo verso il grande portone.  Ero contenta perche da domani iniziavo ad occuparmi della biblioteca che cera al interno della nostra struttura.

Parte 2

Con il pettine in mano mi avvicino allo specchio, come se avvessi paura di veddere il mio viso rispechiato. I capelli ormai erano diventati a tratti griggi, pero i ricci erano ancora ben definiti. Il viso mi si e sciupatto un po , le rughe negli occhi si veddevano di piu quando sorridevo. Misi il rossetto color carne, poi apri l armadio e scelssi il vestito blu che al mio compagno piaceva cosi tanto. Ogni volta che la metteva mi diceva che mi esaltava il colore degli occhi. Finito di prepararmi usci dalla camera e scesi giu nel giardino. Viddi da lontano una panchina al sole  e decisi di aspetarli li finche non giungeva l ora . Oggi avevo il permesso per uscire per qualche oretta. Guardavo con impazienza l orologio e sembrava che le lancette andavano indietro al posto di andare avanti. Era da tanto che non gli veddevo, non perche non vennivano a farmi visita ma perche io nn volevo che mi veddessero triste.Ero arrabiata con loro perche avvevano deciso per il mio meglio che fossi venuta a curarmi qua per un po di tempo. Alzaio gli occhi e gli viddi da lontano. Pian piano che si avvicinavano il cuore sembrava che nn poteva reggere dal emozione.Solo in quel momenti capi quanto avvevo sbagliato a non vedderla tutte le volte che avveva cercato di incontrarmi. Lei avveva messo un paio di jeans e una camicietta azzura con dei cuorici rossi. Avevva messa la mia camicetta di quant era giovane. Ogni volta che la mettevo di diceva.”Mamma ma tutti quei cuori per chi sono? Sono tutti per te piccola mia gli rispondevo sempre. E lei veniva a toccarli come se gli volesse raccogliere tutti. Si avvicino mi abbracio forte e io gli accarezai i capelli. Lei mi dise: Mama questi cuori son tutti per te. Lei sorrise e mi disse : Papa si e arrabbiato un po perche ho fatto un po tardi per prepararmi, ma sapendo che ho una mama critica ha capito che volevo mettermi qualcosa che a te piacesse.

Quel instante preciso

Ce un instante preciso in cui le persono smettono di esserci per me . Quando sento che mi stano facendo del male o me ne hanno fatto. Quando mi accorgo che da un loro gesto dipende la mia tranquilita, e magari , sono stati dei giorni interi a ragionare su parole che non pensavo di ascoltare.Quando ti fanno credere di volerti bene, ma poi vivono trattandoti come se la  tua presenza non fosse alcuna differenza. Ecco , non lo so cosa mi accade  a poco a poco, queste persone qui dentro gli smarisco. Non e che le dimentico, ne serbo rancore….Semplicemente le smarisco…..

S.Santorelli

Parte 1

Seduta sulla poltrona con lo sguardo perso dalla finestra,  fissavo da ore il campo pieno di fiori che circondava quella che ormai era  diventata la mia casa . Non erano dei fiori qualunque pero, erano dei papaveri rossi, alti e con i pettali grandi. Era la stessa vista ogni mattina  ma quel campo non mi e mai sembrato cosi bello come oggi. Sono sempre stata affascinata dai papaveri rossi, cosi tanto che erano quelli I fiori con i quali volevo addobare la chiesa il giorno del mio matrimonio.Una scelta un po strana mi dissero ai quei tempi, fiori inodore, poveri, ma a me quell rosso mi dava un senso di tranquilita. Sara perche sin da piccolo quando anadavo in campagna da mia nonna , mi piaceva correre sotto la pioggia tra i campi di grano pieni di papaveri.Ormaio sono passati dei mesi che son entrata qua dentro e il silenzio che regnava nella stanza al inizio mi dava cosi tanto fastidio, ma adesso aime non produce piu niente nella mia mente.Mi sentivo un po come Virginia Wolf nel libro “Una stanza tutta per se” , solo che io la stanza per essere da sola non l’avvevo solo per qualche ora ma per tutto il tempo, che sembrava infinito tra quelle mure.Persa nei miei pensieri mi accorsi che il caffe sul tavolo si era raffredato. Avevo detto all’infermiera dilasciarla sul tavolo insieme alla colazione.Erano ormai  passate le 10 e mi decisi di alzarmi e  riprendere il mio rituale quotidiano. Iniziai a sfogliare i giornali giusto per sapere cosa succedeva di nuovo fuori dal mio mondo. Anche se mi ero disctaccata dalla realta avvolte m’incuriosiva sapere cosa succedeva fuori da quella residenza in cui vivevo. Ho datto un occhiata veloce alle notizie e si come non ho trovato nulla che attirasse la mia attenzione chiusi e gli riposi soppra iltavolo.Ho rifatto il letto sistemando per bene specialmente i cuscini colorati che me gli son portata da casa. Volevo che quella camera tutta Bianca avvesse un po di calore , che portasse gioia anche a quei rari visitatori che mi accompagnavano nelle mie lunghe giornate.Avvevo proposto anche alla direttrice di colorire un po le altre camere. Lei al inizio mi ha guardato un po con diffidenza  poi accossenti.Oh quanto mi piaceva che lo curassi nei minimi dettagli quella camera. Non avvevo perso l’abbitudine di voler tutto in ordine.I fiori che stavano sul comodino si erano assecati. Non poteva essere diversamente anche quando ero giovane non sono mai stata abbastanza brava a prendermi cura dei fiori.Sai Eden,mi dissi:”In fondo non sei stata in grado di prenderti cura ne  anche delle persone, che ti erano vicino”Avvevi sempre tanto amore da dare ma trovavi sempre il modo peggiore per estrare I tuoi sentimenti.Leggendo Freud per molti anni pero riusci a dare un senso a questo mio disagio, questo modo di comportamento e a mettere un po l’anima in pace capendo che non tutto dipendesse da me.Persa nei miei pensieri, sentiti malapena il bussare sulla porta. Era l’ora delle medicine. Viddi affaciare l’infermiera. Era una ragazza solare, graziosa e un po cicciotela. Mi ricordava me stessa quand ero giovane.Quanto tempo era passato. Non so perche nella mia mente ho sempre avvuto la convinzione che sarei rimasta sempre da sola, ma non sola senza una famiglia , sola nel mio essere di pazza come sono sempre stata. Il mio carattere e stato sempre molto difficile da essere sopportato. Due sono state le persone che mi hanno sopportato davvero  e sono stato al miofianco per tuttiquestianni.Uno e stato il mio marito, che ha avvuto una pazienza tale che solo un uomo che puo amare una donna cosi tanto come lui mi ammasse poteva restare al mio fianco anche nei mie moment peggiori.L’altro e stato un mio amico di una vita, compagno di cuore che mi ha fatto venir fuori la vera Eden.Mi scuote dai pensieri la voce del infermiera che mi si avvicino per darmi I medicinali.Sul commodino della camera oltre ai fiori assecati cerano un sacco di libri, alcuni iniziati e mai finite, pero e uno dei diritti del lettore iniziare un libro e se non si ha voglia o non si piace puo lasciarlo a meta.Libri diversi ,ognuno legato ad un periodo particolare della mia vita. Ma quello a cui non rinunciassi mai e che l’avvevo imparato quasi a memoria era “La prigioniera” del tempo perduto di Proust.Quello era l’unico ricordo materiale che avvevo dal mio amico speciale di una vita.Anche se la mia mente avveva perso un po i ricordi , il momento quando lui mi regalo quel libro me la ricordo come se fossi adesso. Era il giorno del mio compleanno  e quando ha tirato fuori quell libro con la copertina rossa lo abbracia forte forte. Se chiudo gli occhi ho ancora la senzazione delle sue braccia che mi strissero forte.Smisi il mio viaggio mentale e cominciai a prepararmi perche oggi la mia piccola veniva a farmi visita.  Era il suo ventesimo compleanno e non potevo farmi trovare impreparata.

Pensieri

Se soltanto avessi vicino a me la sua carezza come l’aria accarezza la terra. La realtà della sua persona, mi farebbe più felice, mi allontanerebbe dalla sensazione che mi riempie di grigio. Nulla dentro di me sarebbe più così profondo, così definitivo. Ma come gli spiego il mio enorme bisogno di tenerezza! La mia solitudine di settimane! La mia struttura non conforme per disarmonia, per inadeguatezza. Io credo che sia meglio andare, andare e non scappare. Che tutto passi in un momento  MAGARI!

Pensieri….

Edhe pse jam e çmendur, çdo ditë jam një femër ndryshe. Një herë plot guxim, një herë e stepur. Një herë e nxituar dhe herë tjetër e ndrojtur. E pasigurtë dhe e vendosur. E ëmbël dhe arrogante.Jam e çmendur, e gjitha e çmendur. Disa herë qaj. Thuhet se në ato çaste femrat duan vetëm një përqafim. Nuk e di ku ndodhet qenja ime tashmë, por vë bast se është në kërkim të ëndrrave. Une jam e çmendur, totalisht e çmendur, por te kam dashur çmendurisht…”